FUORILUOGO
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2006 Piccolo Eliseo, Roma
Questa esposizione mette in luce una sovrapposizione, in consapevole della propria doppia essenza di metro estetico e di eco beffardo sociale.
La composizione si coniuga tra oggetti quotidiani abituali, muri, motorini e automobili, e la decorazione come ingegnoso artefatto del moderno.
Si rappresenta quindi un excursus tra i luoghi in cui si crea questa composizione che vivifica una simbolica allegoria del nostro tempo. In questa combinazione sfolgorante sullo sfondo della produzione industriale, si inseriscono materiali di ornamento, aggiunte personali dei fruitori della società post-industrializzata. Non si perde, anzi si conferma un allegro senso moderno del bello.
Gli oggetti, soggetti delle metamorfosi del costume espressivo, diventano forse il baluardo di una nuova, anche se disordinata, estetica sociale.
Gli oggetti moderni, così ironicamente trasfigurati e ricomposti, animano queste rappresentazioni stravaganti della realtà. Si racconta così una nuova sociologia, fatta i pupazzi a ventosa, moquettes quattro stelle e taglienti graffiti che fanno parte della nuova cultura automatica visiva.
